A seconda delle problematiche messe in campo dal paziente e dai disturbi individuati dal professionista, in certi casi è possibile portare avanti una psicoterapia breve.
Come dice la parola stessa, questa forma di percorso prevede un numero limitato di sedute e può articolarsi in più tipologie, come la terapia cognitivo-comportamentale, la psicoterapia dinamica breve, la psicoterapia ericksoniana e le terapie di stampo strategico. È il dottore, in base alle sue conoscenze e inclinazioni, a decidere quale sia la forma di psicoterapia breve migliore per il paziente. In linea generale, la terapia breve è un approccio originale alla soluzione dei problemi umani della durata di circa una ventina di incontri. I suoi obiettivi sono non solo debellare i sintomi e i comportamenti che provocano sofferenza, ma anche dar vita a un cambiamento nelle modalità con cui il paziente crea la propria realtà personale e interpersonale. Nel corso delle sedute, lo psicologo non si soffermerà sulle cause passate per andare ad agire su una situazione problematica, ma si concentrerà invece su come il problema opera nel presente e sulle strategie da attuare per portare a un cambiamento duraturo nel tempo e efficace. Dato il numero esiguo di incontri, già dalle prime sedute devono verificarsi dei risultati soddisfacenti. L'intervento strategico dello psicologo è quindi di tipo attivo e mira a far acquisire al paziente autonomia e capacità personali nel far fronte agli imprevisti della vita e a risolvere i problemi. È chiaro che non tutti i casi e le persone sono adatte per questo tipo di terapia, ma possono invece aver bisogno di un percorso più lungo e articolato.